Gioseffo Zarlino e la scienza della musica nel ’500 dal numero sonoro al corpo sonoro

di MAMBELLA Guido

L’opera del maestro di cappella di S. Marco, e massimo teorico musicale del Cinquecento, è sempre stata considerata un monolite, un perenne monumento del pensiero, la cui compattezza e coerenza sembrano andare oltre i secoli. Ancora per tutto il Settecento il maestro veneziano è una fonte imprescindibile. L’immensa impresa di una costituzione ab aeterno dell’arte musicale, su basi matematiche e insieme naturali, lo colloca in una sfera senza tempo in cui i martelli di Pitagora risuonano nell’armonia di Rameau. Altra è la prospettiva di questo studio che intende riportare Zarlino nella storia: nel suo originale ampio recupero della tradizione musicale greco-latina, nei rapporti spesso conflittuali con i teorici a lui più vicini, i contemporanei e gli allievi, nel procedere stesso del suo pensiero che, tra le prime e le ultime formulazioni, vede un tale rivolgimento di presupposti, «dal numero sonoro al corpo sonoro» appunto, da rendercelo vivo, problematico e di una irrisolta complessità.

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  • Collana: Memorie Cl. Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali
  • Volume: Vol. 46
  • Pagine: 214
  • Lingua: Italiano
  • Anno di pubblicazione: 2016
  • Editore: IVSLA
  • ISBN: 9788895996639

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